Nuovo scontro sul sequestro Abu Omar. Un altro dirigente del Sismi si è rifiutato di rispondere opponendo il segreto di Stato, i pm chiedono si prosegua dal momento che l'opposizione è inammissibile in questo caso, i difensori presentano allora una lettera del presidente del Consiglio che appoggia il comportamento dei vertici dei Servizi segreti.
Nuovo scontro sul sequestro Abu Omar. Un altro dirigente del Sismi si è rifiutato di rispondere opponendo il segreto di Stato, i pm chiedono si prosegua dal momento che l’opposizione è inammissibile in questo caso, i difensori presentano allora una lettera del presidente del Consiglio che appoggia il comportamento dei vertici dei Servizi segreti. Dopo che l’ex capo di gabinetto del Sismi, Giuseppe Scandone, sentito come testimone si è rifiutato di rispondere, i difensori degli imputati hanno infatti depositato una lettera di Berlusconi al ministro della Difesa, dell’Interno e ai vertici dei Servizi segreti in cui si ricorda ai funzionari pubblici il dovere di apporre il segreto di Stato sui rapporti tra servizi segreti italiani ed esteri.
Ricordando quanto scritto dal suo predecessore, Romano Prodi, nella lettera si sosterrebbe che il segreto di Stato non riguarda il fatto in sè del sequestro, ma i rapporti in funzione della lotta contro il terrorismo tra gli apparati di intelligence.
Una scelta contestata dai pubblici ministeri Armando Spataro e Ferdinando Pomarici. I pm hanno chiesto che il giudice definisca il rapimento stesso “eversivo dell’ordinamento costituzionale con conseguente esclusione del segreto di Stato”.
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