Dopo una giornata di passione Cai, la Compagnia Aerea Italiana, ha presentato l'offerta vincolante al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, per l'acquisizione di beni e asset. Cai si aspetta una risposta entro la prossima settimana. Lo ha deciso il cda della società, che si è riunito sotto la presidenza di Roberto Colaninno, dopo la firma dei contratti da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Resta il no delle cinque sigle autonome Sdl, Avia, Anpac, Anpav e Up. Dalla loro mancata firma secondo Colaninno «non sorgeranno problemi perché hanno firmato le quattro sigle confederali». Fantozzi ha comunicato che l'offerta della Cai sarà esaminata lunedì 3 novembre.
Che si mostra ovviamente spaccato tra autonomi e confederali, con questi ultimi che hanno firmato l'intesa con la Cai appoggiandosi al cosidetto «Lodo Letta», vale a dire con la premessa all'accordo che prevede che l'interpretazione autentica del contratto per i lavoratori della nuova Alitalia è demandata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre i primi, che costituiscono la maggioranza di assistenti di volo e piloti, sono ritornati sull'Aventino adducendo la causa a presunte violazioni fatte dalla Cai agli accordi di settembre che avevano sbloccato in un primo tempo la trattativa.
Cai non riuscirà a partire il primo dicembre prossimo come precedentemente preventivato». Lo rende noto l'Enac.
Botta e risposta a distanza tra Formigoni e Alemanno. In primo piano, il ruolo di Malpensa e Fiumicino nel rilancio di Alitalia. Dopo l'incontro con l'amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, è il governatore lombardo ad annunciare soddisfatto: «Malpensa sarà l'aeroporto di riferimento e privilegiato per Cai». «La scelta è irrevocabile - aggiunge Formigoni - qualunque sia il partner internazionale di riferimento.
Si aggrava la situazione della Chrysler e aumenta la pressione sull'amministrazione Bush e sul Congresso affinchè venga raggiunto un accordo per lo stanziamento di fondi d'emergenza a favore dell'industria automobilistica americana. Chrysler ha annunciato un fermo tecnico della produzione : a partire dal 19 dicembre tutti e 30 gli stabilimenti della casa automobilistica saranno chiusi per un mese. I lavoratori non faranno rientro nelle fabbriche prima del 19 gennaio prossimo.
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