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Sentenza del Tribunale riconosce condotta antisindacale di Wartsila

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“La decisione della Corte d’Appello di Trieste di riconoscere la condotta antisindacale di Wärtsilä è un risultato importante per tutti i lavoratori. L’annullamento della procedura di licenziamento deve spingere le imprese transnazionali a rivedere le posizioni e strategie di delocalizzazione. Ora, con questa sentenza giudiziaria, dobbiamo avviare un confronto serio e realistico, senza ‘contrapposizioni'”.

Queste le considerazioni contenute in una nota di Michele Paliani, coordinatore nazionale della cantieristica della Uilm-Uil, a seguito della sospensione della procedura di licenziamento nei confronti di 451 lavoratori metalmeccanici dello stabilimento Wärtsilä di Trieste.

Antonio Rodà, segretario della Uilm di Trieste, ha aggiunto: “L’azienda dovrebbe ora convocare le parti interessate per spiegare il problema e trovare il modo di mantenere l’attività produttiva a Bagnoli della Rosandra (Trieste) con i lavoratori. Se invece insistete su una nuova procedura per la cessazione della produzione, dovete convocarci nel rispetto dei vostri obblighi procedurali, ma questa volta con un periodo di confronto di 180 giorni anziché 60”, ha concluso.

Luca Trevisan, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Marco Relli, segretario Fiom di Trieste, hanno espresso grande soddisfazione per la decisione del giudice del lavoro: “È una sentenza esemplare che condanna le imprese transnazionali che non rispettano l’obbligo di informazione previsto dal Ccnl e dagli accordi aziendali. Il Tribunale ha ordinato l’annullamento della procedura di licenziamento collettivo e un risarcimento di 150mila euro ai sindacati Fim, Fiom e Uilm per il danno alla reputazione”, sottolineano.

“Si tratta di un risultato importante per i lavoratori di Wärtsilä (diretti e in appalto), che da oltre due mesi lottano e si mobilitano contro lo scempio che Wärtsilä ha cercato di creare in tutte le comunità triestine”, proseguono i rappresentanti della Fim. La Fim-Cisl nazionale sottolinea che “la sentenza arriva dopo che Fim, Fiom e Uilm, insieme ai lavoratori di Wartisila, hanno realizzato una massiccia mobilitazione il 3 settembre scorso, e dopo che il Governo è intervenuto per modificare la legge 234 sul decentramento del 2021”. Ora, dopo la sentenza, “dobbiamo riprendere immediatamente l’attività industriale e l’occupazione a Trieste”.

Lucio Giacomardo

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