Da un viale fiancheggiato da filari di agapanti e muri tappezzati di rose intrecciate a rami di limoni, si entra nel mondo magico dei duchi di Guevara di Bovino: un giardino all’italiana ornato di vasi di terracotta dipinti che non conosce monotonia con i suoi tanti angoli pieni di sorprese ad ogni svolta; uno stagno artificiale popolato di ninfee e papiri; un padiglione barocco; un viale lungo 75 metri detto “degli ombrellini”; il “boschetto dei lecci” che ospita una maestosa sequoia, una quercia peduncolata secolare il cui tronco misura 7 m. di diametro; un insieme di “mobili” di pietra, una grande fontana ellittica, “la fontana dell’ombrellino” che richiama il viale eponimo, e un’altra a getto.
Infine, la “galleria” delle rose rampicanti impreziosita da una rarissima camelia viola e un aranceto. Fu creato alla fine del XVIII secolo dalla duchessa Maria Suarda Guevara di Bovino, dama di compagnia della regina Maria Carolina (sorella di Maria Antonietta). Disegnato in un primo momento secondo il modello “all’italiana”, il giardino fu rivisitato qualche decennio dopo.
Elena Regina Brandstetter
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