sabato, 27 Luglio , 24

Il mio amico tempesta, quando l’amicizia è più forte degli ostacoli

AutoprodottiIl mio amico tempesta, quando l’amicizia è più forte degli ostacoli

Spesso la semplicità di una storia viene confusa con la leggerezza o l’inconsistenza. Tuttavia soltanto i racconti più essenziali e privi di orpelli riescono ad arrivare in modo trasversale, toccando nelle corde più intime gli spettatori.

E’ il caso di Il mio amico tempesta un film francese d’avventura e che troviamo in questo momento in sala. Concepito per emozionare i più giovani, finisce per commuovere irrimediabilmente gli adulti.

Diretto da Christian Duguay, Il mio amico tempesta narra la storia di Zoe, una giovane ragazza con il sogno nel cassetto di diventare una fantina. Animata da un forte coraggio e dalla caparbietà, Zoe cavalca il suo cavallo ogni giorno tentando di migliorarsi sempre di più, rincorrendo un sogno che le permette di sperare in un futuro glorioso.

Quando poi la ragazza subirà un tragico incidente, tutte le sue certezze sembreranno scomparire lasciando il posto inizialmente allo sconforto. Soltanto grazie alla forza e alla vicinanza della sua calorosa famiglia, Zoe tornerà a sorridere riprendendo a sperare nei sogni, ritrovando un motivo per svegliarsi, per andare avanti.

A differenza della graphic novel, il film smossa alcuni dettagli inerenti alla sottotrama sulle corse dei cavalli, concentrandosi maggiormente sul valore degli affetti, sull’unione e la reciprocità di anime. Fulcro della storia è quella forza trasmessa di madre in figlia, capace di riaccendere un fuoco che sembrava essersi spento, inesorabilmente.

Non siamo di fronte ad un film, che potrà funzionare da spartiacque per il cinema d’intrattenimento per ragazzi, ma certo è che restituisce un ritratto confortante e fiducioso, immergendo lo spettatore in una storia profonda dai tratti morbidi e delicati, ma abile nel confrontarsi anche con un pizzico di drammaticità.

Gli scenari giocano un ruolo determinante in questo senso, donando profondità all’immagine, il tutto valorizzato da una fotografia lineare e incisiva allo stesso tempo. Il mio amico Tempesta è pertanto un prodotto sentimentale e che fa del suo essere accomodante la sua carta vincente per regalarci speranza e un confronto con quella che è la questione più difficile da affrontare per un essere umano: sapersi rialzare dopo aver toccato il fondo.

Menzione speciale va a Melanie Laurent qui di grande intensità, che restituisce il ritratto di una donna forte e come ogni persona empatica, preziosissima per chi le sta attorno. L’empatia è un dono, ma anche qualcosa che si apprende vivendo in modo sensibile e generoso, un po’ come il rispetto e la cura per il prossimo, aspetti che impariamo meglio vivendo con gli animali.

Giada Farrace

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