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Il diario di un magistrato

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Domani a Pozzuoli ci sarà la presentazione del libro di Diana Russo “Oliva e le altre”

Domani alle ore 16,00 il Comune di Pozzuoli ospiterà la presentazione del libro di Diana Russo, “Oliva e le altre”, la normalità del male nel diario di un magistrato.

L’evento, che ha ottenuto l’accreditamento dall’Ordine degli avvocati di Napoli, si terrà presso Palazzo Migliaresi a Pozzuoli alle ore 16.00

La cerimonia sarà aperta dai saluti istituzionali da Luigi Manzoni (sindaco di Pozzuoli), Carmine Foreste (presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli), e Sabrina Sifo (presidente dell’Associazione Giuristi del Golfo).

Il dibattito sarà moderato da Claudio Ciotola (presidente dell’Associazione Giornalisti Flegrei), mentre l’introduzione sarà affidata a Giuseppe Cimmarotta, sostituto procuratore della Dda.

La presentazione vedrà la partecipazione di autorevoli figure del panorama giuridico e sociale, che discuteranno con l’autrice sulle tematiche trattate nel libro. Interverranno: Maria Grazia di Colandrea (presidente dell’Associazione “Le Ali della Fenice”), Carla Ilenia Caiazzo (presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Pozzuoli), Roberta Schioppo (presidente dell’Associazione “Io Rido Ancora”) e l’avvocato Giuseppe Lauri.

Le conclusioni saranno affidate a Diana Russo, magistrato e autrice del libro.

I temi affrontati nel libro sono molto attuali, analizzati nelle sfaccettature che il male assume nella società. Tra questi viene dato ampio spazio alla violenza di genere.

Nel raccontare i casi di violenza sulle donne emerge un filo conduttore comune, quello dell’uso sistematico della violenza perpetrata dall’uomo sulla donna in quanto espressione di matrice patriarcale. Maltrattamenti e atti persecutori come lo stalking vengono descritti come campanelli d’allarme che possono presagire eventi drammatici , fino a sfociare nel femminicidio.

Pensare che gli uomini violenti e possessivi possano cambiare prima, durante o dopo una relazione, è un’illusione che può costare cara la vita. L’autrice compie infine una disamina precisa dell’art. 609 bis del Codice Penale che incrimina la violenza sessuale, norma che trova applicazione dalle molestie allo stupro, affinché si abbia consapevolezza degli strumenti che la giustizia offre alle donne per tutelarsi.

Altri temi delicati affrontati nel libro riguardano le violenze e gli abusi sui minori. L’autrice non ha remore nel biasimare le istituzioni quando non tutelano a sufficienza o lasciano sole le vittime di violenza.

Un caso emblematico, in tal senso, è rappresentato dalle case-famiglia, strutture dove vengono accolte persone che hanno alle spalle storie di maltrattamenti e umiliazioni, e che hanno bisogno di aiuto e di sostegno psicologico, legale e materiale.

Gran parte degli ospiti delle case-famiglia sono proprio donne vittime di violenza e minori che hanno subito abusi o abbandoni.

Eppure, nonostante si tratti di luoghi protetti e sicuri che svolgono una funzione sociale essenziale, lo Stato sembra talvolta voltare le spalle, affidando a privati senza scrupoli la gestione delle strutture, permettendo così un vero e proprio “business del dolore”.

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