Capita spesso che Netflix decida di sospendere alcune serie ritenute disturbanti per il pubblico o poco seguite dagli spettatori. Nel caso specifico di Archive 81, serie di natura horror fantascientifica diretta dalla promettente Rebecca Thomas e ideata da Rebecca Sonneshine con la produzione di James Wan, alcuni aspetti di natura tecnica sembrano non tornare.
La serie è infatti stata per circa due mesi nella top ten dei contenuti più visti su Netflix, successo guadagnatosi anche da un fitto passaparola tra gli utenti. A quanto pare, Archive 81 ha avuto un impatto notevole anche sotto il profilo dei media, che l’hanno celebrata portandone alla luce alcuni aspetti davvero originali e convincenti.
Eppure, a distanza di qualche mese arriva la decisione da parte di Netflix di cancellarla, annientando tutte le speranze in una seconda (attesissima ed inizialmente prevista) stagione.
La motivazione a detta del colosso americano, sarebbe da far risalire al mancato raggiungimento del numero minimo di utenza per permetterne investimenti in stagioni successive. Qualcosa non torna, ma nessuno può entrare nel merito di una decisione evidentemente così ferma. Resta il fatto che la serie diretta da Rebecca Thomas merita attenzione per la profonda inquietudine che riesce a trasmettere, ma soprattutto per la credibilità dell’impianto narrativo, un obiettivo non facile da centrare per un tema delicato quale quello del paranormale, specialmente se relazionato agli universi paralleli.
In breve, per chi se la fosse persa, la storia vede come protagonista Dan, un appassionato archivista dell’audiovisivo, la cui mansione all’interno del Museo delle Immagini di New York verte essenzialmente nel restauro di vecchie pellicole e nastri magnetici. Un giorno Dan viene convocato da un magnate per recuperare alcune videocassette appartenute ad una ragazza vittima di un incendio (enigmatico incidente avvenuto negli anni 90 e di cui si sa molto poco).
Da questo momento in poi la vicenda viene avvolta da un fitto mistero legato all’occultismo e a forze soprannaturali. Il restauro delle videocassette rivelerà alcuni dettagli macabri sulla storia della ragazza e sulla permanenza della stessa all’interno dell’oscuro edificio dove avvamparono le fiamme. Una rete di leggende urbane su una sanguinaria setta avvolge la storia del palazzo, lasciando spesso lo spettatore con il fiato sospeso.
Ma ciò che più colpisce di questa serie molto diversa dalle altre, è il suo particolare modo di rapportarsi con le forze occulte, con un tema saturo di approfondimenti come il paranormale, senza sollevare il velo in modo frettoloso e scontato.
Durante la visione, i più appassionati potranno di certo notare molti riferimenti a storie e leggende trattate nelle opere di Lovecraft e un elemento chiave su tutti è la muffa presente nel famoso racconto La casa stregata e usata in Archivio 81 come veicolo di un male oscuro, rappresentazione fisica di un ultraterreno. Una menzione speciale va inoltre dedicata al montaggio sonoro di questa conturbante serie, capace di mescolare suoni di stampo elettronico a rumori sinistri e bassi. Una serie che non può sfuggire ad un pubblico di cultori del genere horror paranormale.
Giada Farrace
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