NAPOLI – E’ campano il titolo di Capitale Italiana della cultura dell’anno 2022. Il verdetto della giuria presieduta da Stefano Baia Curioni ha sancito la vittoria dell’isola di Procida tra le 10 città concorrenti che hanno espresso le proprie peculiarità in un’audizione pubblica che si è svolta il 14 e 15 gennaio. L’annuncio è stato emanato poco fa dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
L’isola in provincia di Napoli ha presentato il proprio dossier di candidatura dal titolo “Procida, La cultura non Isola” – così come riporta Sky arte – evidenziando il patrimonio presente sul territorio: “la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali. Il percorso che ha portato alla creazione e consegna del dossier di candidatura è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità di un modello di vita urbana attiva, orientata alla cultura e ai desideri della comunità. Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale “.
La città di Parma, vittoriosa del medesimo titolo nel 2020 e poi prolungato anche nel 2021 a causa della pandemia da coronavirus, passa il testimone all’isola partenopea.
La commissione ha argomentato così le motivazioni della scelta dell’isola di Procida come Capitale Italiana della Cultura 2022: “Il contesto dei sostegni locali e regionali, pubblici e privati, è ben strutturato; la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria; la dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Significativa anche la valutazione del progetto, che potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono.”
Bruno Aiello
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