Mentre il Paese attraversa un difficile periodo congiunturale, da più parti si sollevano appelli per un deciso cambio di rotta, con particolare riferimento all’immenso patrimonio di beni culturali, d’arte e di tradizioni che non riesce ancora a tradursi in opportunità per gli italiani di oggi e di domani. Come pensare di attivare nuove forme di sviluppo capaci di generare filiere produttive e occupazione qualificata a partire dalla cultura e dalla bellezza? Come tornare a essere il “Bel Paese”, ovvero un luogo che si riconosce nella propria storia e nell’eredità dei padri (patrimonio) individuando modalità innovative per aumentare la qualità della vita?
Un’importante occasione di confronto e di riflessione è offerta dalla terza edizione di “All Routes lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma”, Meeting internazionale degli Itinerari, delle Rotte, dei Cammini e delle Ciclovie, evento ufficiale dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
L’iniziativa si svolgerà a Roma, in modalità diffusa presso numerose sedi e con un programma che – oltre ai seminari, ai convegni e ai momenti di confronto – presenta una serie di opportunità: aperture straordinarie, visite guidate, passeggiate letterarie, cammini, cicloescursioni, come anche spettacoli di musica antica e sacra: dieci giorni di appuntamenti – dal 16 al 25 novembre – per celebrare il patrimonio culturale attraverso la mobilità dolce.
Roma “capitale” di una bellezza e di un’arte che sono di casa in tutto il Paese, con oltre 205.000 testimonianze storiche, monumentali, architettoniche e archeologiche sparse nei diversi territori e nelle diverse regioni. E con la mobilità dolce, che rappresenta una grande opportunità per diversificare l’offerta, ben oltre il turismo balneare e delle Città d’arte, contribuendo a realizzare una stabile crescita economica e sociale attraverso l’integrazione dei molteplici e stupendi fattori naturali, paesaggistici e artistici con le risorse tecniche, finanziarie, culturali, sociali e imprenditoriali presenti presso ciascuna comunità locale. Solo un approccio sistemico che realizzi filiere di prodotto con soggetti pubblici, privati ed ecclesiastici può consentire di promuovere strategie organiche ed efficaci, volte in direzione di nuovi flussi di domanda legati all’ambiente, alla natura, allo sport, alle nuove forme di spiritualità emergenti, alla cura del corpo e della persona.
Roberta Russo
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