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Giustizia, FI presenta proposta legge su separazione carriere

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“Un processo è veramente giusto se c’è uguale distanza tra chi accusa e chi difende. Per questo Forza Italia ha presentato una proposta costituzionale per creare una separazione tra Magistratura e accusa”. A presentarla, in un comunicato congiunto, sono stati i  firmatari della pdl, l’europarlamentare Tommaso Antonino Calderone Fi, il presidente del Gruppo Alessandro Cattaneo, Annalita Patriarca e Pietro Pittalis.

“La neutralità e l’imparzialità dei giudici devono essere la stella polare che guida la riforma giudiziaria”, ha proseguito il delegato Fi, aggiungendo che “il Pubblico Ministero è ormai un collega del giudice, il che giustifica ed esige una netta diversificazione delle funzioni di entrambi, in contrasto con il modello processuale ‘tripartito’ sancito da Codice di procedura penale”.

“La nostra proposta di riforma trova la sua ragion d’essere nel sistema accusatorio del Codice Vassalli, alla cui logica garantista i nostri tribunali penali potranno finalmente adeguarsi. Oggi le garanzie che tutelano la Magistratura saranno mantenute e nessuno sarà sottoposto al potere esecutivo. La Magistratura, come da Costituzione, rimane un ordine autonomo e indipendente. Si intende fare una distinzione”, spiegano.

Per garantire l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura, i delegati di Forza Italia affermano che “separare le carriere significherebbe duplicare organi autonomi. Entrambe sono composte da 10 deputati togati eletti e 10 deputati laici, metà dei quali eletti dalle elezioni generali del Parlamento e l’altra metà nominati dal Presidente della Repubblica”.

“Questa scelta ha costretto il Presidente della Repubblica a riconsiderare la sua posizione di garanzia del Presidente della Repubblica quale Presidente dei due Consigli Superiori della Magistratura.Tale ruolo viene, così, affidato al Primo Presidente della Corte di Cassazione per il Consiglio Superiore della Magistratura Giudicante e al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione per quello Requirente”.

“I dati recenti dimostrano che la Magistratura è isolata dal potere statale, ossessionata dalle proprie prerogative e raramente ascolta un dibattito serio. Lo scopo della riforma non è quello di minare l’indipendenza della Magistratura, ma di ripristinarne la forza e la credibilità”.

Lucio Giacomardo

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