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Fisco, i liberi professionisti sono i contribuenti più affidabili

NewsFisco, i liberi professionisti sono i contribuenti più affidabili

Lo rende noto Marco Natali, presidente di Confprofessioni, illustrando i dati dello studio elaborato dall’Osservatorio delle libere professioni

ROMA – Lo studio dell’Osservatorio di Confprofessioni conferma che i liberi professionisti italiani sono i contribuenti più affidabili: nel 2022, il 57% di essi ha ottenuto un punteggio ISA superiore a otto (media generale 44,1%).

Secondo il presidente Marco Natali (nella foto in alto), “ciò dipende da due fattori: gli studi professionali hanno adottato sistemi di pianificazione e controllo più rigorosi e il rapporto, diretto e indiretto, con la Pubblica Amministrazione impone controlli più strumenti.

Importante è anche il ruolo delle ‘nuove professioni’, strutturate in reti multidisciplinari, che operano come vere e proprie imprese con avanzati sistemi di pianificazione e controllo”.

Il report evidenzia un divario settoriale: il manifatturiero raggiunge il 41% di affidabilità, il commercio all’ingrosso migliora, ma il dettaglio peggiora; l’agricoltura è in difficoltà con solo il 37,2% di affidabili.

“Guardando al futuro – osserva Natali -, gli ISA restano uno strumento “grezzo” ma migliore dei vecchi studi di settore”.

Il numero uno di Confprofessioni, nel corso del webinar, propone tre linee di azione: semplificazione degli adempimenti, equità orizzontale nel fisco e pari opportunità nell’accesso agli incentivi per professionisti e imprese.

L’evoluzione verso strutture aggregate e multidisciplinari migliora le performance economiche e, conseguentemente, anche la pagella fiscale”.

“Tutte le categorie professionali superano la media dei contribuenti – spiega la ricercatrice Ludovica Zichichi (nella foto in basso) –, ma in ambiti come la sanità (66 %) e la consulenza l’affidabilità è ancora più elevata. Studi con procedure rigorose, controlli interni e sistemi di valutazione trasparenti favoriscono la compliance fiscale».

Anche la ricercatrice Camilla Lombardi (nella foto in basso) dettaglia l’andamento dal 2018 al 2022: «La quota di professionisti affidabili è cresciuta dal 48 % al 57 %, mentre il totale dei contribuenti è salito dal 39 % al 44 %. Ciò dipende da una maggiore sensibilità alle misure di compliance e dalla consapevolezza dei vantaggi legati a una ‘pagella fiscale’ elevata”.

Il report evidenzia una forbice di 18,4 punti tra persone fisiche e società di capitali, ma anche qui le professioni risultano più virtuose, con un punteggio medio di 6,6 su 10 contro i 6,3 della media generale.

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