Nel suo intervento a un evento elettorale a favore di Hillary Clinton a Manchester, nel New Hampshire, Michelle Obama, attuale first lady degli Stati Uniti d'America, ha espresso parole durissime nei confronti del candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump: “Il modo di Donald Trump di trattare le donne non è normale, è intollerabile. Gli uomini della mia vita non parlano e non hanno mai parlato così”. E ha aggiunto: “So che è una campagna elettorale, ma non riguarda più solo la politica. Stiamo parlando delle basi della decenza umana. Stiamo parlando di cosa è giusto e cosa è sbagliato. Non possiamo continuare a sopportarlo, o esporre i nostri figli a tutto questo: non per un altro minuto, tanto meno per altri quattro anni. Ora è arrivato il momento, per tutti noi, di alzarci e di dire basta. Questo deve finire adesso. Gli uomini forti, quelli che sono un modello, non hanno bisogno di degradare le donne per mostrare il loro potere”.
È una vittoria netta quella dei repubblicani alle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti: il partito conservatore ha infatti strappato ai democratici il Senato e ha conquistato la maggioranza alla Camera, ormai assolutamente solida. La ritrovata supremazia dei suoi avversari è la punizione più dura che il suo elettorato infligge ad Obama, sconfessato proprio dai suoi fedelissimi ed ora costretto ad un difficile compromesso. Ma il Presidente sembra ottimista e determinato: «Sono impaziente di collaborare col nuovo Congresso. Nei prossimi due anni possiamo trovare strade per lavorare insieme». «Mi aspetto dalla destra un’agenda molto precisa, perché adesso i repubblicani in Congresso hanno la forza per fare le cose. Possiamo cooperare in diverse aree, come quella dell'aumento del salario minimo, ma prenderò decisioni che non piaceranno al Congresso e loro vareranno leggi che io non firmerò. Gli americani hanno inviato un chiaro messaggio e ora si aspettano dei risultati: si deve lavorare duro per loro, e ci si deve concentrare sulle loro aspirazioni, non sulle nostre». A cominciare dalla legge sull’immigrazione, su cui si prospetta già il primo duello con gli avversari, che definiscono come un grave errore una possibile azione unilaterale del Presidente.
Rick Santorum in caduta libera in Pennsylvania, lo stato per cui era senatore.
Si riaffaccia all'orizzonte il Dream Team Obama-Hillary. Un incontro a Chicago ieri sera tra l'ex First Lady e il presidente eletto degli Stati Uniti ha catapultato la senatrice in vetta alla lista dei candidati a guidare la diplomazia americana. Sono state alcune fonti anonime dello staff di Obama, già giovedì sera, a far girare il nome della Clinton come possibile successore di Condoleezza Rice, proprio nelle ore in cui l'ex avversaria di Obama per la nomination dei democratici era a Chicago a incontrare in segreto (o quasi) il successore di George W.Bush e il futuro capo dello staff presidenziale Rahm Emanuel.