Ci sono state diverse manifestazioni a favore dell’ultimo sconfitto nelle elezioni Usa di novembre.
Scontri e tafferugli in diverse città americane per protestare contro la decisione della Corte Suprema di respingere l’ultimo ricorso contro l’esito delle elezioni presidenziali. Momenti di tensione nella capitale Washington, dove un migliaio di persone ha manifestato davanti alla Corte Suprema e a Freedom Plaza, a due passi dalla Casa Bianca.
La polizia è dovuta intervenire con dei gas lacrimogeni per dividere alcuni supporter pro Trump di estrema destra, Proud Boys, da un gruppo di antagonisti.
Ad Olympia, capitale dello Stato di Washington, sulla costa occidentale, sono stati esplosi anche degli spari, partiti da un gruppo di manifestanti pro-Trump verso alcuni contestatori. Tra questi ultimi una persona è rimasta ferita e non si conoscono al momento le sue condizioni.
La polizia di stato di Washington ha reso noto che nella sparatoria a Olympia un sospetto è stato arrestato. Nella capitale quattro persone sono state accoltellate e ora sono ricoverate “con gravi ferite”.
Il New York Times ha riferito di 23 arresti.
Le manifestazioni sono state organizzate in seguito alla decisione della Corte Suprema di respingere un ricorso, presentato dal Texas, che se accolto avrebbe potuto sovvertire il risultato elettorale delle presidenziali. La richiesta è stata respinta perché priva di basi legali per essere discussa e valutata dai giudici della corte.
Successivamente Trump ha pubblicato numerosi tweet definendo “una delusione” il respingimento e continuando a sostenere, senza prove concrete, di avere vinto le elezioni.
Matteo Giacca
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