Oltre centocinquanta mila pachistani si sono radunati intorno alla tomba dell'ex primo ministro Benazir Bhutto, nel sud del Paese, a un anno esatto dall'attentato che le costò la vita. Già dalle prime ore del mattino una marea di persone ha cominciato ad affluire verso il cimitero dove si trova il mausoleo della famiglia Bhutto, nel villaggio di Garhi Khuda Bakhsh. Il flusso ininterrotto di gente ha costretto le autorità a ritardare l'inizio della cerimonia, alla quale partecipa anche il marito dell'ex premier, Asif Ali Zardari, attuale presidente del Pakistan.
Oltre centocinquanta mila pachistani si sono radunati intorno alla tomba dell’ex primo ministro Benazir Bhutto, nel sud del Paese, a un anno esatto dall’attentato che le costò la vita. Già dalle prime ore del mattino una marea di persone ha cominciato ad affluire verso il cimitero dove si trova il mausoleo della famiglia Bhutto, nel villaggio di Garhi Khuda Bakhsh. Il flusso ininterrotto di gente ha costretto le autorità a ritardare l’inizio della cerimonia, alla quale partecipa anche il marito dell’ex premier, Asif Ali Zardari, attuale presidente del Pakistan.
IL RICORDO – Parlando alla vigilia delle commemorazioni che si svolgeranno in tutto il paese, Zardari ha ricordato come Benazir abbia preferito «affrontare una morte certa piuttosto che abdicare ai suoi principi». «I suoi assassini l’hanno uccisa, ma non hanno ucciso le sue idee», ha affermato il presidente pachistano. Migliaia di agenti di polizia sono stati dispiegati a Garhi Khuda Bakhsh, per prevenire eventuali attentati contro il presidente.
SCENARIO – Ma ad un anno dall’attentato nel quale fu uccisa Benazir Bhutto, e che ha stravolto lo scenario politico interno, il Pakistan si trova ancora in acque difficili. Lo scorso febbraio il partito della Bhutto, il Partito del popolo pachistano (Ppp), ha vinto le elezioni sull’onda dell’emozione per la morte della sua leader, e il vedovo di Benazir, Zardari, è stato poi eletto presidente del Pakistan dopo che il generale Pervez Musharraf è stato costretto a dimettersi. Ma la situazione politica è tuttora incerta, con i gruppi estremisti delle regioni tribali al confine con l’Afghanistan che minacciano la stabilità del paese. Ad aggravare il quadro ci sono poi la crisi finanziaria globale, che ha colpito anche il Pakistan, e, soprattutto, le recenti tensioni con l’India seguite ai sanguinosi attentati di Mumbai, compiuti – secondo Nuova Delhi – proprio da un gruppo pachistano.
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