Ogni anno durante la notte degli oscar nel segmento “In Memoriam”, vengono ricordati volti noti di personaggi ormai deceduti, e come già accaduto in passato, anche stavolta si è verificato un grosso equivoco. La produttrice australiana Jan Chapman infatti, ha riconosciuto la propria immagine sotto il nome della costumista Janet Patterson morta nel 2015.
“Mi ha devastato vedere la mia faccia al posto di quella della mia grande amica e collaboratrice”, ha dichiarato. “Avevo chiesto alla sua agenzia di provvedere ad una foto da inviare per questo video, ma mi avevano detto che l’Academy aveva già provveduto a sceglierne una”, ha concluso sarcastica.
Attraverso i social, la “rediviva” ha immediatamente comunicato al mondo intero di essere viva e di stare bene.
Ma le gaffe della notte dei premi più ambiti del cinema non sono finite, in quanto ancora non è stata fatta luce sul giallo della busta sbagliata che ha proclamato la vittoria quale miglior film di La La Land, una storia d’amore tra un musicista jazz ed un’aspirante attrice ambientata a Hollywood e rivisitata in chiave moderna con spettacolari performance di canto e danza. Il film vincente però, era Moonlight, ovvero la storia di un giovane omosessuale che combatte per vivere in libertà la propria sessualità. Il film si snoda attraverso tre fasi nella vita del personaggio principale; la sua giovinezza, adolescenza e la prima vita adulta, tra difficoltà e dolori, compreso l’abuso fisico e psicologico che lo porterà a crescere.
Un’indagine è stata chiaramente aperta dalla PriceWaterhouseCooper, società addetta al conteggio dei voti che decretano i vincitori degli Oscar, al fine di scoprire come sia potuto accadere che la busta sbagliata sia finita nelle mani di Warren Beatty. Pare che ci fossero due biglietti uguali e che quello errato fosse identico all’altro custodito da Emma Watson, che si era aggiudicata una statuetta come attrice protagonista in La La Land, e che si è in ogni caso congratulata con i colleghi vincitori.
Assunta Mango
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