Venerdì in tutto il mondo c’è stato l’ennesimo Global Strike della generazione @fridaysforfuture , con piazze riempite in tutto il mondo, compresa l’Italia e Napoli.
Sul sito del movimento è presente un comunicato, una chiamata alle armi prima del corteo avvenuto venerdì mattina, dove si legge:
“Quest’anno, in autunno, si terrà la Cop 26, la conferenza mondiale a cui ogni Stato dovrà portare i propri impegni per la riduzione delle emissioni e per la risoluzione della crisi climatica. È necessario che i paesi del mondo collaborino fra loro, portando i loro obiettivi più ambiziosi. Sarà un momento storico. Anzi, dovrà esserlo, lo dobbiamo rendere possibile attraverso il più grande strumento che tuttə noi abbiamo: l’attivismo.
Su di noi, giovani e adulti del 2021, pesa una responsabilità, ma anche una grande opportunità: cambiare la storia prima che essa cambi noi”.
Ciò che pare sia drasticamente mutato dalle stagioni di lotta di inizio millennio, riguarda la necessità di immaginare un altro mondo, non più la possibilità.
Quanto si provò a cambiare con la generazione No Global, annientati dalle violenze che culminarono con Genova, adesso, i ragazzi e le ragazze del Fridays for Future cercano di renderlo necessario, ma per farlo serve intervento netto delle istituzioni.
È per questo che, come si legge sempre nel comunicato, viene citato l’ultimo rapporto IPCC del 9 agosto 2021, il sesto Assessment Report, il quale “ha confermato, verificando e sintetizzando migliaia di studi, che l’enorme intensificarsi di eventi climatici estremi è strettamente legato alla crisi climatica.
Numerosi eventi estremi, in Italia e nel resto del mondo, stanno già colpendo duramente le fasce più deboli della popolazione. Eppure i target e le azioni intraprese dai governi delle nazioni occidentali – storicamente più responsabili delle emissioni- aspirano a riduzioni delle emissioni molto al di sotto del necessario.
Molti gruppi della società civile hanno prodotto con l’aiuto di tecnici e scienziati delle linee guida per una ripresa post pandemica sostenibile. Come Fridays For future Italia rilanciamo le richieste e le proposte elaborate in “ritorno al futuro” sul sito ritornoalfuturo.org!
È ormai più che urgente scendere in massa per le strade per supportare chi lavora e chi difende l’ambiente. Le riparazioni a risarcimento delle ingiustizie subite nei secoli dai MAPA per mano dell’élite dei più ricchi dei paesi del Nord globale, l’abbattimento drastico delle emissioni nei paesi del Nord globale, l’equità di accesso ai vaccini, la cancellazione del debito e i finanziamenti climatici strutturali (climate finance) sono solo l’inizio.
Attiviamoci insieme per un futuro più giusto in cui nessunə venga lasciato indietro. Le vittorie raggiunte nel corso della storia attraverso l’azione collettiva sono la dimostrazione che possiamo creare un futuro in cui le persone e il pianeta abbiano sempre la priorità”.
Matteo Giacca
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