“Un sogno che si avvera”, un traguardo che “si raggiunge solo con passione e disciplina”, ma anche “una scommessa vinta che apre la strada a tante altre donne amanti del mare che vorranno seguirne le orme”: nelle parole di Marilisa Lombardi, nuovo comandante del porto di Golfo Aranci, si puo’ riassumere il senso di quella che sara’, a partire dal 4 settembre, una vera e propria rivoluzione ‘rosa’. Per la prima volta nella storia pluricentenaria del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, quattro donne assumeranno il comando di un porto, espugnando in una volta sola quella che fino a poco tempo fa era rimasta una delle poche roccheforti maschili.
“Un sogno che si avvera”, un traguardo che “si raggiunge solo con passione e disciplina”, ma anche “una scommessa vinta che apre la strada a tante altre donne amanti del mare che vorranno seguirne le orme”: nelle parole di Marilisa Lombardi, nuovo comandante del porto di Golfo Aranci, si puo’ riassumere il senso di quella che sara’, a partire dal 4 settembre, una vera e propria rivoluzione ‘rosa’. Per la prima volta nella storia pluricentenaria del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, quattro donne assumeranno il comando di un porto, espugnando in una volta sola quella che fino a poco tempo fa era rimasta una delle poche roccheforti maschili.
Oltre a quello sardo di Golfo Aranci, venerdi’ prossimo saranno assegnati i comandi dei porti di Maratea, in Basilicata, al Tenente di Vascello Tiziana Manca e di Monopoli, in Puglia, al Tenente di Vascello Carmen Giacoppo. A queste prime tre si aggiungera’, verso la meta’ del mese, il Tenente di Vascello Barbara Magro, comandante del Porto di Jesolo. Una scelta insomma al passo con i tempi: avvocati, medici, ministri, magistrati, sindaci, carabinieri, ormai sempre piu’ donne raggiungono i vertici della societa’, della politica o delle gerarchie militari, al pari degli uomini. Ma cosa spinge una donna a dirigere un porto?. “Anche se non ho nessuno nella mia famiglia che abbia intrapreso la carriera militare – spiega il tenente di Vascello Lombardi – la mia è stata una vera vocazione. Amo il rigore e la disciplina”. Ma soprattutto la sua è una storia familiare sbocciata e fiorita sotto “l’ala” protettrice del mare: “sono di Pescara e il richiamo è stato inevitabile, l’acqua è il mio elemento naturale” spiega. Cosi’ nel 2000, quando il Corpo ha aperto i concorsi alle donne, la decisione di intraprendere quella che lei stessa definisce “un’avventura”. “Sono molto determinata, ma – confessa – non pensavo in soli 9 anni di raggiungere un traguardo cosi’ importante”. Marilisa, 36 anni è felicemente fidanzata con un collega che vive la sua stessa passione, gli obiettivi e comprende le difficolta’ di una vita in mare: “Ci sposeremo e speriamo di avere piu’ in la’ dei figli”. Ma per il momento deve occuparsi di comandare un porto. “Un momento storico da sottolineare – ha detto l’Ammiraglio Raimondo Pollastrini, Comandante Generale del Corpo – che dimostra il reale raggiungimento, nelle Capitanerie, della parita’ lavorativa tra uomini e donne, con identici incarichi e identiche opportunita’ di carriera”. Oggi le Capitanerie di porto dipendono dal ministero della Difesa (in quanto forza della Marina militare) e dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma sono molti i ministeri che utilizzano le competenze delle Capitanerie in vari settori, come la tutela delle riserve marine, la pesca marittima, la vigilanza dei flussi migratori. Il Corpo è organizzato in 15 direzioni marittime, 53 Capitanerie di porto, 47 uffici circondariali marittimi, 128 uffici locali marittimi, 48 delegazioni di spiaggia.
Daniele Romano
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