Sottovalutare i rischi, per esempio quelli finanziari, o fare la puntata sbagliata in una scommessa possono far sprofondare nella crisi economica o personale e familiare quando si e' preda del gioco d'azzardo: il seme dell'errore potrebbe annidarsi in un 'centro scommesse' nel cervello che 'calcola' i rischi e che, in barba alla supposta razionalita' di analisti finanziari e broker, e' strettamente connesso con i nostri stati emotivi. A scoprirlo un'equipe diretta da Peter Bossaerts del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), Svizzera, super-esperto di studi di neuroeconomia e di valutazione del rischio, in uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience.
Sottovalutare i rischi, per esempio quelli finanziari, o fare la puntata sbagliata in una scommessa possono far sprofondare nella crisi economica o personale e familiare quando si e’ preda del gioco d’azzardo: il seme dell’errore potrebbe annidarsi in un ‘centro scommesse’ nel cervello che ‘calcola’ i rischi e che, in barba alla supposta razionalita’ di analisti finanziari e broker, e’ strettamente connesso con i nostri stati emotivi. A scoprirlo un’equipe diretta da Peter Bossaerts del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), Svizzera, super-esperto di studi di neuroeconomia e di valutazione del rischio, in uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience.
Il ‘centro scommesse’ cerebrale, di certo non l’unico che abbiamo nel nostro cervello ha tenuto a precisare Bossaerts, si trova nell’insula anteriore, una regione gia’ conosciuta come sede della nostra emotivita’. Dallo studio e’ anche emerso che quando stiamo decidendo su scommesse o investimenti, incappiamo in errori di previsione quando questo circuito si attiva prematuramente nella fase decisionale, segno che quest’area e’ anche implicata nel fare l”update’ dei dati in nostro possesso per calcolare il rischio. “L’importanza di questo studio – commenta il lavoro Piergiorgio Strata del Dipartimento di Neuroscienze dell’Universita’ di Torino – e’ soprattutto di mostrare ancora una volta quanto la sfera emotiva condizioni le nostre scelte razionali”. Il fatto che l’insula si accenda prematuramente quando facciamo una valutazione sbagliata del rischio, aggiunge Strata, puo’ anche essere interpretato come una interferenza troppo forte delle nostre emozioni sulla decisione razionale, interferenza che ci induce all’errore. “Ma e’ pur vero – continua Strata – che nell’insula rimane memoria degli errori commessi in passato e questa memoria ci aiuta nelle esperienze future”, quindi il condizionamento emotivo nelle decisioni puo’ essere funzionale a prendere decisioni migliori in futuro. Gli esperti svizzeri hanno utilizzato la risonanza magnetica nucleare su un gruppo di scommettitori alle prese con differenti ‘piani di investimento’ con rischi diversi, e visto un’attivazione dell’isula anteriore nel corso di questo processo decisionale. Inoltre, racconta Bossaerts, “abbiamo trovato che l’accensione precoce dell’insula in corso di scommessa, ne predice l’esito negativo, quindi puo’ essere letta come un segnale di errore delle stime del rischio”. “L’insula, cioe’, si attiva prematuramente ogni volta che facciamo un errore di previsione – precisa – una prova ulteriore che l’insula sia uno dei centri cerebrali cruciali per scommesse e previsioni di rischio”. In sostanza questi risultati suggeriscono che questo circuito coinvolto nella previsione dei rischi funziona anche come una centralina ‘segnala errori di valutazione del rischio’, che funziona sulla base della memoria emotiva delle esperienze passate, ha spiegato Strata. Numerose le implicazioni di questi risultati, rileva Bossaerts: “adesso possiamo studiare come fa il cervello a percepire e calcolare i rischi. Una volta a conoscenza degli algoritmi (computazioni) che il cervello usa a tale scopo, sapremo anche quando e cosa causa errori di stima del rischio, e quindi potremo spiegare comportamenti anomali come la dipendenza da azzardo, la paranoia, etc”. Questi risultati confermano il predominio delle emozioni sulle nostre scelte razionali, conclude Strata; in assoluto accordo Bossaerts che conclude: “sembra esserci un rapporto stretto tra emozioni e stime di rischio”, le emozioni cioe’ potrebbero influenzare, e non sempre per il meglio, i nostri investimenti.
Susy Miraglia
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