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Ecobonus: le contraddizioni del potere

Giorgio Parisi

Il piano varato dal Ministero della transizione ecologica per contenere i consumi di gas ed energia elettrica, al di là delle fantasiose elucubrazioni sulla cottura della pasta, che hanno visto coinvolto anche il professor Parisi, fresco di premio Nobel, il cui unico risultato, soprattutto con paste di buona qualità che richiedano tempi di cottura superiori ai dodici minuti – provare per credere – è una poltiglia immangiabile, nel complesso è pienamente condivisibile.

Nulla da dire, per esempio, sulle limitazioni previste per il riscaldamento, valide a prescindere, perché è semplicemente pazzesco trasformare le case in forni e girare seminudi come se si stesse alle Maldive in piena estate. Apprezzabili anche i suggerimenti protesi a promuovere comportamenti corretti, quali la riduzione del tempo trascorso sotto la doccia (si risparmia anche acqua, altra attività molto utile) e spegnere le classiche “lucine” degli elettrodomestici e vari strumenti elettronici che abbondano in ogni casa. Magari sarebbe anche il caso di non lasciare computer e televisori accesi quando ci si dedichi ad altre attività, stroncando una diffusa pessima abitudine.

Il punto più delicato e importante, tuttavia, è “l’invito” a installare i pannelli fotovoltaici e le pompe di calore. Di fatto, con questo efficientamento energetico, il problema lo si risolverebbe quasi in toto e in tempi brevi. E qui casca l’asino, perché se fosse stato pienamente attutato il progetto relativo all’ecobonus 110% avremmo ridotto drasticamente la sudditanza energetica nei confronti della Russia e nessuno avrebbe corso il rischio di un infarto nel leggere gli importi delle bollette. L’invito, pertanto, risulta beffardo perché non tutti si possono permettere di sostenere in prima persona i costi per l’efficientamento domiciliare.

Una delle migliori leggi varate in questo Paese, invece, per mancanza di adeguati controlli “preventivi”, è servita precipuamente ai truffatori “iniziali” (quelli famosi dei crediti falsi e gli speculatori che hanno impropriamente fatto lievitare i costi delle materie prime, dei quali abbiamo diffusamente parlato in precedenti articoli) e ai truffatori “finali”, ossia i super bravi che sono riusciti (o stanno riuscendo) a perfezionare i lavori in modo osceno. La pagina Facebook “Superbonus 110%” è una “fonte” inesauribile di notizie che lasciano a bocca aperta: villette del valore di 280 mila euro efficientate con progetti di 150 mila euro; abitazioni unifamiliari “magicamente” trasformate in condomini, in modo da sfuggire ai rigori della penalizzante e ingiusta tempistica.

L’ecobonus, purtroppo, riporta alla mente un famoso film nel quale degli astronauti guardano la Terra con aria triste, mentre si allontanano da essa consapevoli che non la rivedranno mai più. Tutto lascia presagire, infatti, alla luce delle dichiarazioni di quasi tutti i politici, che il prossimo Governo, a prescindere dalla componente che vincerà le elezioni (eccezion fatta per il M5S, che ovviamente non ha alcuna possibilità di vittoria), stroncherà il sogno di milioni di italiani di ridurre i consumi energetici e proiettarsi verso un futuro ecosostenibile. Al momento non ci è dato sapere cosa accadrà a coloro che si sono visti i lavori bloccati e hanno la casa inagibile. 

I più fortunati, che hanno subito solo le truffe per gli esborsi economici non dovuti, ma hanno comunque un tetto sulla testa, si stanno attrezzando per adeguarsi al “regime di guerra” che necessariamente dovrà essere adottato per fronteggiare il prossimo inverno, andando ben oltre i pur validi suggerimenti che in questi giorni popolano le pagine dei media. Chi utilizza il pellet come fonte primaria per il riscaldamento domiciliare si sta già “precipitando” ad approvvigionarsi con la speranza di reperire scorte dello scorso anno, da pagare con il prezzo vecchio. Speranza vana, ovviamente, perché il pellet, rispetto allo scorso anno, è “già” aumentato del 50% e in alcuni casi anche di più. 

Si dice, tuttavia, che nei momenti più difficili, quelli che avvicinano alla vera ecatombe, una nemesi indefinita intervenga all’ultimo momento e la evita. Se credete ai miracoli, quanto meno potete sognare. Se poi ci fosse qualcuno che potesse materialmente dare una spinta al miracolo, sia benedetto in eterno.

                                                                       Lino Lavorgna

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