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Caso Regeni, l’esposto della famiglia contro il governo italiano

Claudio e Paola Regeni hanno dichiarato alla trasmissione televisiva “Propaganda live” che presenteranno un esposto nei confronti del governo italiano.

I due sono genitori di Giulio, dottorando italiano dell’Università di Cambridge, rapito il 25 gennaio 2016, torturato fino ad essere ucciso.

Il docuemnto, redatto dall’avvocato Alessandra Bellerini, fa riferimento alla vendita di due Fregate all’Egitto realizzate in Italia.

Nel corso della trasmissione hanno spiegato che l’esposto riguarda la violazione della legge 185/90 che vieta esportazione di armi «verso Paesi responsabili di violazione dei diritti umani accertati dai competenti organi e il governo egiziano è tra questi».

«Continuano a gettare fango», hanno detto riferendosi alle dichiarazioni di ieri della procura egiziana, successivamente «confermano ancora una volta l’atteggiamento conosciuto bene negli ultimi 5 anni, dimostrano l’impunità di cui sentono di godere scaricando la responsabilità su persone innocenti. È come se avesse parlato direttamente al Sisi, è uno schiaffo non solo a noi ma all’intera Italia. E il governo italiano è troppo remissivo e troppo debole, le sue sono parole senza azioni conseguenti.

Lo chiediamo come atto forte. Con queste persone, con questo governo (egiziano, ndr) non si tratta, bisogna reagire, perché diversamente i nostri figli non saranno più sicuri, perderanno fiducia e speranza».

In Italia per l’omicidio del ragazzo sono accusati quattro agenti di sicurezza egiziani. Secondo la procura di Roma, Regeni sarebbe stato sottoposto a sevizie durate diversi giorni che causarono al giovane «acute sofferenze fisiche» messe in atto anche attraverso oggetti roventi, calci, pugni, lame e bastoni.

Matteo Giacca

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