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A Vinitaly convegno su criticità e opportunità settore bevande

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Organizzato da Agronetwork nello stand di Confagricoltura

Roma, 16 apr. (askanews) – Un focus sulle criticità e le opportunità del settore delle bevande: si è svolto al Vinitaly a Verona, nello stand di Confagricoltura, il convegno organizzato da Agronetwork, associazione costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS per promuovere il dialogo tra industria e agricoltura in Italia e in Europa, dal titolo “Le bevande in Italia: tematiche e tendenze”.

Al convegno hanno partecipato i vertici delle associazioni nazionali di categoria aderenti a Confindustria, per la prima volta riuniti a Vinitaly, per analizzare le tematiche trasversali con cui l’intero settore del beverage made in Italy è chiamato a confrontarsi oggi e nel prossimo futuro: tendenze di consumo e mercati, la gestione di packaging, plastiche e bioplastiche, l’efficientamento logistico, i rapporti con GDO e Horeca, le problematiche legate al clima e la necessità di far fronte comune alle politiche europee più aggressive.

Quello delle bevande è un settore che in termini di fatturato è cresciuto del 20% negli ultimi 10 anni, passando dai 17.791 mln di euro del 2013 ai 21.291 mln del 2023, per un totale di 345 litri di consumi pro capite annui, sebbene i consumi in Italia siano rimasti piatti dalla pandemia.

Diverse sono però le criticità del settore delle bevande emerse dal dibattito di Agronetwork e, in particolare, il presidente di Assodistil Antonio Emaldi ha evidenziato le difficoltà burocratiche riscontrate a partire dalle “fascette fiscali”, ovvero i contrassegni di Stato previsti per alcuni prodotti alcolici, fino all’interscambio con l’estero. E il vicepresidente di Federvini, Piero Mastroberardino, ha messo in luce l’esigenza di ragionare sul medio lungo periodo condividendo i dati strutturali di settore per evitare di rincorrere sempre le emergenze che non consentono alle imprese di investire e innovare.

Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra, ha rilevato la graduale crescita dei consumi seppure in presenza di alcuni freni come le accise e il complicato scenario internazionale. Particolare attenzione viene rivolta ai temi della sostenibilità e all’uso efficiente delle risorse naturali in una logica di integrazione di filiera. Le bevande analcoliche, come ha affermato Cristina Camilli, vicepresidente di Assobibe, registrano invece una riduzione dei consumi; l’intero comparto è messo a rischio dalla sugar tax, che si applica solo alle bevande analcoliche, anche quando prive di zucchero e che, se confermata, impatterà in maniera importante sui consumatori, sulle aziende produttrici e di rimando su tutta la filiera.

Il vicepresidente di Mineracqua Ettore Fortuna ha denunciato gli interventi che hanno maggiormente penalizzato le aziende del settore acque minerali: gli obblighi sui tappi, il pet riciclato e i rischi legati alle imposizioni sullo zucchero e sulla plastica. A conclusione dell’incontro il vicepresidente di Confagricoltura Giordano Emo Capodilista ha ringraziato i rappresentanti delle associazioni delle bevande per il ruolo riconosciuto alla componente agricola, ribadendo l’importanza di un impegno comune per raggiungere obiettivi in Italia e in Europa che favoriscano la crescita e la competitività delle nostre imprese, con particolare riguardo alle compatibilità con gli obiettivi del green deal.

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