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Eba: le banche Ue sono in grado di superare una grave recessione

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Possono incassare perdite per quasi 500 miliardi continuando a operare

Roma, 28 lug. (askanews) – Le banche dell’Unione europea sono in grado di incassare perdite per quasi 500 miliardi di euro e, anche nel caso di una grave recessione, resterebbero condizioni sufficientemente solide per operare e continuare a supportare l’economia. Lo certificano gli ultimi stress test condotti dall’Eba, l’autorità bancaria europea.

L’esercizio prevede uno “scenario avverso” che implicherebbe perdite complessive per 496 miliardi di euro del settore, successivamente alle quali le banche disporrebbero comunque di un coefficiente di solidità patrimoniale (Cet1) pari al 10,4%.

Lo scenario considerato combina una grave recessione dell’Unione Europea – con 6 punti di Pil complessivi persi tra 2022 e 2025 – assieme una recessione scala globale con alta inflazione, aumenti dei tassi di interesse e allargamento dei differenziali di rendimento (spread). Questo scenario ipotetico fortemente negativo considera inoltre un drastico aumento della disoccupazione media, per oltre 6 punti percentuali (sempre complessivamente tra 2022 e 2025), crolli dei titoli azionari in Borsa e crolli dei prezzi immobiliari (-21% sulla casa e -295 sull’immobiliare commerciale). L’autorità riporta che in media le banche Ue partendo con un coefficiente di solidità patrimoniale del 15% perderebbero 459 punti base (4,59 punti percentuali).

“Nonostante ciò le banche dell’Ue resterebbero sufficientemente patrimonializzate per continuare a sostenere l’economia anche in tempi di grave stress”, certifica l’autorità.

Al tempo stesso, il contesto attuale di elevata incertezza economica “dimostra l’importanza di restare attenti sia a livello di vigilanza, sia con le banche che devono essere preparate per un possibile peggioramento delle condizioni economiche”.

Quest’ultima simulazione condotta dall’Eba ha allargato il campione di banche monitorate a 70 totali (20 in più rispetto al precedente esercizio), in questo mondo coprendo il 75% degli attivi del settore nell’Unione Europea. La simulazione di quest’anno prevede il più grave calo del Pil complessivo tra gli stress test finora condotti.

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